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Capelli lisci

Risciacquo acido, un portento per capelli lucenti

Nella cura dei capelli ci sono alcuni rimedi della nonna che, nonostante siano un po’ strambi, conservano un fondo di verità. È il caso del risciacquo acido che oggi tra i guru dell’haircare sta ritrovando un grande successo. Un tempo si consigliava di terminare il lavaggio dei capelli con l’aceto di vino, una soluzione appunto acida. La promessa? Chioma lucida e brillante.

Nessun timore per l’odore: evapora in meno di un minuto. Se però preferisci azzerare ogni possibilità che ne resti anche un po’, opta per l’acido di mele dall’odore meno acre.

Che cos’è il risciacquo acido?

Come suggerisce l’espressione stessa, il risciacquo acido consiste nello sciacquare per ultimo i capelli con una soluzione acida, cioè dopo lo shampoo e la maschera. A questo passaggio finale non deve seguire un ulteriore risciacquo con acqua corrente.

A cosa serve il risciacquo acido? In primis, a neutralizzare l’azione disseccante del calcare dell’acqua di rubinetto che in molte città italiane presenta livelli molti alti. A causa della durezza dell’acqua i capelli risultano, infatti, opachi e stopposi e, in alcuni casi, mai del tutto puliti. Depositandosi sulla fibra capillare, il calcare dà l’impressione di non aver sciacquato bene i capelli dai residui di prodotti per la detersione.

Ma la funzione principale del risciacquo acido è quella di ripristinare il pH dei capelli che, durante il lavaggio, viene alterato da parte dello shampoo per motivi di detersione. Per eliminare sebo e impurità, tutti gli shampoo devono avere pH più alto (da 4 a 6) dei capelli, che invece è 3,5. In questo modo, però, oltre a lavare la chioma, gli shampoo ne modificano il pH.

Cosa accade in pratica? Dopo il passaggio dello shampoo, la fibra capillare si ritrova con le cuticole sollevate, rischiando di apparire opaca e crespa. È questo il motivo per cui si consiglia l’uso della maschera che, avendo un pH più acido dello shampoo, aiuta le cuticole a richiudersi. E quindi liscia la fibra, rendendola più lucente.

Hair routine a prova di lucentezza

Per contrastare ancor più gli effetti disseccanti del calcare, si può aggiungere il passaggio del risciacquo acido a cui ricorrere però solo una volta alla settimana. Se si esagera con le quantità, paradossalmente si incorre nell’effetto opposto. Ecco perché l’aceto di mele va sempre diluito in un flacone con spray: ne basta un cucchiaio in circa 200 ml di acqua.

Una hair routine che si rispetti non può prescindere da ulteriori passaggi che rendano la chioma al top. Per non vanificare l’effetto lucidante della detersione con risciacquo acido, è bene applicare, prima dello styling, un prodotto termoprotettore come Go Style Brush Cream di Jean Louis David. È un’emulsione soffice da applicare su lunghezze e punte a capello tamponato: serve a contrastare la disidratazione generata dal calore di phon e piastra. I suoi condizionanti cationici di ultima generazione formano una pellicola sulla superficie del capello, eliminando l’elettrostaticità e l’effetto crespo.

 

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